Diverso
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IL LIBRO | Osvaldo Giustozzi è un uomo all’apparenza decisamente mediocre. Ha condotto una vita modesta facendo un lavoro eternamente uguale a se stesso come redattore in una famosa rivista. Ogni sua giornata è scandita da una routine che non lascia scampo: dormire, lavorare e cercare nel tempo rimanente di dare un senso alla pochezza che lo circonda. Arrivato alla soglia dei cinquant’anni decide di dare le dimissioni senza pensare al futuro o alle conseguenze. Quello che doveva essere l’ultimo giorno di lavoro, le ultime otto ore passate in attesa di consegnare la lettera di dimissioni e andarsene, prenderà una forma inattesa, a tratti drammatica.
L'AUTORE | Roberto Del Balzo (Milano, 1965) è di origini napoletane. La scrittura è sempre stata il sottofondo della sua infanzia con il battito sui tasti della Olivetti Lettera 32 del padre giornalista ed è rimasta per sempre una passione, una passione da accogliere per farne vita, racconti, romanzi e altri progetti. Oltre alla scrittura c’è il suo quotidiano lavoro come direttore creativo in un’azienda di Milano.
Diverso
Ho letto questo romanzo durante le vacanze estive e devo dire che posso confermare tutti i commenti positivi, che mi erano arrivati, che mi hanno spinto all'acquisto. Si parla di inettitudine in questo romanzo ben scritto da Roberto Del Balzo: una versione piuttosto pessimistica dell’uomo moderno è legata proprio alla figura del protagonista, Osvaldo Giustozzi. Si parla dell'incapacità di vivere, si trova la figura del “malato” immaginario, la paura della vecchiaia incombente e della morte. Il timore della malattia che non è altro che una variante della più profonda paura di invecchiare e di morire. Sono tanti i riferimenti che si possono cogliere nella storia, ovvero le ultime otto ore di lavoro in attesa di consegnare le dimissioni, otto ore in cui il protagonista riavvolge il nastro della sua vita per ritrovarsi stritolato dalle convenzioni, immerso nella mediocrità sua e di chi gli sta intorno. Si trova Pirandello, Svevo e situazioni kafkiane (si parva licet). Osvaldo è il "diverso" del titolo, rappresenta la figura dell’inetto, del disadattato sempre in fuga attraverso le dimissioni e poi addirittura attraverso...e qui non posso spoilerare la fine del romanzo che si chiude con un colpo di scena. Consiglio!
Posso aggiungere che la capacità di analizzare l’animo umano fanno sperare in un seguito o in un altro romanzo dopo questa prima prova ben superata dello scrittore.