Johnson
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IL LIBRO | In seguito a un incidente, Johnson vive inchiodato a un letto, impossibilitato a comunicare col mondo e soggetto a immobilità, in stato vegetativo permanente: non può compiere azioni legate all’esistenza ordinaria e nello stato in cui si trova non può far nulla, salvo pensare. Le sue parole si susseguono in un soliloquio e nessuno può udirle, mentre i suoi ricordi si intrecciano incessantemente con quanto percepisce nella realtà. Egli chiederebbe, se potesse farlo, di essere liberato dalla condizione in cui è imprigionato. Nei suoi ragionamenti nulla è banale, in lui si agitano ancora sentimenti: ira e amore, speranza e rassegnazione, arte. A volte il suo pensare è poesia. Il suo vissuto emerge di continuo, come la sua voglia di giustizia, la nostalgia per la vita di un tempo – forse non abbastanza apprezzata – e pure il desiderio del rispetto della sua volontà, pur se espressa in modo non formale. Con lui e attorno a lui agiscono vari personaggi, il personale ospedaliero e i parenti, che vivono un conflitto riguardo l’interruzione dell’alimentazione e delle cure, l’accanimento terapeutico e le norme sul fine vita. Angioni si interroga sulla salvaguardia dell’autodeterminazione e della dignità umana e lo fa riflettendo sul tempo che resta da vivere e sul rapporto tra destino e scelta, sul senso e sul valore della vita.
L'AUTORE | Gianfranco Angioni (Cagliari 1947) ha lasciato la Sardegna nel 1978 per trasferirsi a Milano, dove ha frequentato per quattro anni il serale di Brera. Dal 2014 si dedica a tempo pieno alla pittura e alla scrittura, rivolgendo il suo interesse all’approfondimento delle implicazioni psicologiche e psichiatriche dei personaggi che tratta. Ama i classici, che riprende quando possibile, e la mitologia. Ha pubblicato Edible trash (bookabook.it, 2020), Le metamorfosi imperfette (PAV edizioni, 2022), Malocchio (PAV edizioni, 2023), Grida di civetta (PAV edizioni, 2024). I suoi dipinti sono stati esposti in mostre personali e collettive. Ha scritto su galleriamilanese.com e gestisce il suo sito d’arte gianfrancoangioni.com.