Giorno, sii buono
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IL LIBRO | La silloge poetica, Giorno, sii buono, è un ideale dialogo dell’autore con la moglie, avanti negli anni e affetta da una malattia che le ha minato fisico e mente. Un soliloquio che dura da sette anni: un viaggio nel tempo dove presente e passato vivono fianco a fianco. La congiunzione tra la memoria del passato e il dolore del presente costituisce il terreno su cui fioriscono le 211 liriche in metrica sciolta. L’avvicendarsi delle stagioni, come del giorno e della notte, la natura che si rinnova, la vita che si agita oltre la soglia di casa, si scontrano con il silenzio e l’immobilità di un impossibile futuro, sempre uguale al presente. Una stasi interrotta dalle grida dell’amata, vittima del male che la costringe a vivere in un mondo carico di inimmaginabile sofferenza e popolato di fantasmi.
Le poesie, scritte sulla riva estrema della vita, sono fotogrammi che danno il brivido del passato e lo sconforto del presente. Vi si percepisce l’inanità della parola poetica, ma vi si coglie la vividezza di chi dalla ferita – la malattia dell’amata – non si è lasciato mangiare il cuore. E la vita vi batte forte tra dolcezza e sangue amaro. La Silloge ha la continuità del diario e, nel contempo, il respiro profondo dell’atemporalità: un poema dell’amore e del dolore pervaso da un umanissimo senso della tristezza e dalla disperata dolcezza dei ricordi.
Questo libro. commuove, oltre che per l’ineffabile castità e profondità di sentimenti, anche per lo stile. Una lirica che tende all’epigraficità, e giustamente: perché sul dolore, sulla prolungata e immedicabile sofferenza della persona che amiamo è illecita ogni digressione. Una voce, quella di Carnuccio, che si sgomenta nel deserto delle sofferenze dell’amata, ma poi si dilata silenziosamente in un grido sussurrato nella più disarmante dichiarazione d’amore: “E per te si leva ogni mio giorno”.
L'AUTORE | Antonio Carnuccio, nato a Badolato (CZ), ha vissuto a Crotone dove ha insegnato nelle scuole medie. Pensionato, risiede da qualche anno a Monterotondo (RM). Negli anni ‘90 ha pubblicato Serietà (Brueghel) un libro di poesie per bambini con la quarta di copertina di Mario Lodi, nel 2002 il romanzo Cari compagni miei (Manni) e nel 2021 la silloge poetica L'ospite intruso (Robin). Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste Nazione Indiana, Storie, Il Paradiso degli Orchi, Progetto Babele. Ha fatto per anni teatro con i detenuti del carcere circondariale di Crotone. Ha vinto il Premio Nazionale di Drammaturgia Vittorio Veneto 2015. Nel febbraio 2022 ha pubblicato con la Gru la raccolta di racconti La coscienza sepolta.
In copertina: Old hands @ Sabrina Hassler.