Muta cum liquida
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IL LIBRO | Due elementi si impongono nel messaggio poetico dell'Autrice: la sottile ricombinazione dei meccanismi della lingua e la freschezza di un sentimento. Il fenomeno della positio debilis nella poesia latina arcaica è una legge: quando una muta è seguita da liquida, la sillaba che precede le due consonanti è da considerarsi sempre breve. Allo stesso modo la poesia della prima sezione mostra un animo muto, una vita in osservazione di un mondo in cui non si trova comprensione reciproca e si sfocia in emozioni spesso cupe e criptiche. La seconda sezione descrive invece l'ingenuo incresparsi di un sentire che, figlio del suo tempo, avrà una gestazione in absentia, idealizzandosi in una realtà immaginifica e musicale.
L'AUTRICE | Caterina Pentericci (Jesi, 1990), dopo la laurea in Lettere classiche, svolge un Dottorato di Ricerca in Testi greci e latini presso l’Università di Trento ed è ora Assegnista di Ricerca in Lingua e Letteratura Latina presso l’Università degli Studi Carlo Bo. Nel contempo si diploma Maestro alle tre armi presso l’Accademia Nazionale di Scherma di Napoli e insegna fioretto e spada presso il Club scherma Jesi. È co-curatrice della collana Ludi Plautini Sarsinates, in Biblioteca di testi e studi (Carocci editore). In campo poetico ha esordito con la raccolta Mi voltai a rimirar lo passo mio (Aletti, 2011). Ha partecipato a diversi premi e antologie letterarie,