Stanziali sotto spirito
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IL LIBRO | Scrivere un romanzo non è solo cogliere frammenti di realtà per intrecciare parole, comporre trame fino a creare universi paralleli, veri o finti che siano. È soprattutto tendere la mano al lettore, guidarlo attraverso le righe per farne pulsare l’interesse, l’immaginazione. Stanziali sotto spirito si propone proprio questo: attraverso gli occhi di un barman, scrutare dentro un piccolo universo di personaggi originali, metterli a nudo accantonando pregiudizi, ipocrisia, luoghi comuni, per riscoprire nelle loro peculiarità ciò che, in fondo, può essere parte di ognuno di noi.
L'AUTORE | Antonio Colella potrebbe scrivere di dove è, del posto in cui vive, di titoli e riconoscimenti. In una parola: omologarsi. Ebbene, non sa farlo. Dopo tanti anni spesi a pareggiare i conti altrui, preferisce adesso trovare una quadra riguardo ciò che è, quello che gli piace fare: scavarsi dentro, aiutare gli altri, specie se fragili, scrivere. Per dare un piccolo contributo a migliorare la fatiscente baracca chiamata mondo civilizzato, per coloro che lo leggono e un po’ anche per se stesso.
I miei ricordi
Ho trovato questo libro molto molto bello, semplice nel linguaggio e soprattutto scritto con il cuore! Il romanzo è animato da personaggi ricchi di storia, gioie e tristezza: vite che si intrecciano nella loro quotidianità, una quotidianità fatta di incertezze e amarezze, troppo spesso anestetizzata dal consumo eccessivo di alcool. Il Bar è il centro della loro vita: essere stanziali è questo! Il proprietario partecipa alle esistenze dei propri avventori, lui che, dal canto suo è in fuga dal suo passato e desideroso di sentirsi un gabbiano libero di volare.
Questo racconto mi ha portato indietro nei ricordi a quando mio marito aveva un bar: la sua vita ormai era racchiusa tra quelle mura dove assorbiva le storie dei suoi clienti, togliendo spazio alla nostra famiglia, con molto dispiacere e, come il protagonista del romanzo, ad un certo punto ha deciso di essere un gabbiano libero.
Grazie Antonio per le emozioni che mi hai fatto provare.
Monica.