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IL LIBRO | Linguaggio scarno, ridotto all'essenziale, per visionare subito 33 immagini sbiadite dalla quotidianità del male, tra i silenzi della speranza e la voce dell'amore. La fuga dal confessionale prima dell’assoluzione / una panchina con lei seduta accanto, e che non c’è / il paradiso che dura solo un minuto / la strada lunga trent’anni fino al traguardo del niente / la resurrezione per far morire, grazie a un cavallo di giostra / un carillon che goccia note liberando una farfalla / un manoscritto, per respirare la luce della notte: tutto quello che la malattia ha impresso, anche se una Nemesi o un odio intangibile ogni momento segnavano contro, per distruggere anche la memoria. Perché peggio dell’ira di chi ha subito un torto, peggio della maledizione dei poveri, è aspettare impotente, vedendo chiaro quale sarà la fine.
Ogni riga o ruga è lì dove deve stare, perché il volto rivela con grazia impudica chi siamo, chi siamo stati e chi saremo: funamboli in equilibrio su un filo sospeso tra cielo e terra. E anche se il filo ondeggia paurosamente, noi galleggiamo lì sopra. Questo è il limite, e questa è la nostra forza. Perché l’equilibrio è sempre un miracolo.
L'AUTORE | Stefano Stronati (Jesi, 1952) si è laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Oftalmologia all’università di Ancona. Ha pubblicato Il dottore delle farfalle (Pequod, 2007), Solo gocce (Affinità elettive, 2019), Oltre (Affinità elettive, 2020), La chiusura del cerchio (Affinità elettive, 2021), quest’ultimo anche rappresentato al teatro Il Piccolo di Jesi.
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L’autore descrive in 33 immagini, con un linguaggio scarno, ridotto all'essenziale, situazioni drammatiche, che rappresentano “la quotidianità del male”.
Descrizioni incisive fatte con poche parole ma comunque capaci di rappresentare il dolore, lo smarrimento e l’angoscia di chi aspetta impotente la fine, la fine della propria vita, che per lui arriva inesorabile a cancellare anche l’ultima speranza.
Stefano, medico oculista scopre di essere affetto da un cancro.
Alla fine gli resta solo l’amore… “È più grande del cielo questo amore…” l’amore che dura una vita, amore che incanta e conforta a cui strappa l’ultima promessa.
“Ogni riga o ruga è lì dove deve stare, perché il volto rivela con grazia impudica chi siamo, chi siamo stati e chi saremo: funamboli in equilibrio su un filo sospeso tra cielo e terra.