Qualcosa che finisce
pp. 112 In libreria dal 21 giugno 2025 Spedizione gratuita su ordini a partire da 25 € |
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IL LIBRO | A seguito di un’alluvione che devasta le zone più basse della città, Flora e Bernardo si trasferiscono nella villa di Anna, sorella di Flora, e suo marito Guido. Il gesto di accoglienza, apparentemente nobile, riapre vecchi conti familiari e scoperchia dinamiche sommerse da anni: rivalità mai sopite, tensioni economiche, accuse mai del tutto dimenticate.
L'AUTORE | Giancarlo Corsetti (Cassino, 1976) è avvocato dal 2003 e cassazionista dal 2016, svolge la professione occupandosi - in maniera quasi esclusiva - di casi di diritto penale. Dal 2019 è consigliere tesoriere dell’ordine degli avvocati di Cassino. Corsetti è appassionato di sociologia e filosofia. Ha pubblicato Il gigante e altri racconti (Amazon, 2018) e I segni nascosti (Giovane Holden Edizioni, 2022).
Piacevole sorpresa
Ho comprato il libro un po’ per caso, senza sapere bene cosa aspettarmi. Lo stile è semplice ma curato, e in certi momenti mi ha davvero coinvolto. Qualche scena l’ho trovata un po’ lenta, ma nel complesso mi è piaciuto.
Una scrittura che arriva dritta al cuore
Ho letto questo romanzo tutto d’un fiato. Lo stile di scrittura è chiaro ma pieno di sfumature, sembra semplice ma in realtà ti porta sempre più a fondo nei pensieri dei personaggi. Si capisce che l’autore ha una sensibilità fuori dal comune. Lo consiglio.
Un bel romanzo
Ho letto questo romanzo d’un fiato: personaggi veri, vicini alla vita di tutti i giorni, e pagine che ti fanno pensare anche dopo aver chiuso il libro. Spero di leggere presto altre opere così belle di questo autore.
✨Un libro che si fa ricordare
Un romanzo intenso e coinvolgente, scritto con grande sensibilità. I personaggi sembrano vivi, familiari, impossibili da dimenticare.
Chiusa l’ultima pagina, ho provato nostalgia: come lasciare una casa dove si è stati bene.
Consigliatissimo a chi ama le storie vere, profonde, umane.
Una lettura che resta nel cuore.
⭐⭐⭐⭐⭐
Un intreccio che convince
Dopo aver apprezzato I segni nascosti, ho trovato in Qualcosa che finisce una prova di piena maturazione narrativa. L’intreccio, strutturato con precisione e profondità, conferma la crescita dell’autore, capace ora di dominare la complessità delle scene con sorprendente lucidità.
Nelle crepe della quotidianità
Confesso di essermi avvicinato a questo romanzo con un certo sospetto: già il titolo, Qualcosa che finisce, pareva sussurrare l’eco di un sentimentalismo al ribasso, di quelli che ingannano il lettore con promesse di profondità emotiva e poi lo mollano su una battigia di aneddoti. E invece – e mi preme dirlo subito – sono stato tratto in inganno. Non dall’autore, si badi, ma da me stesso e dal mio pregiudizio. Il romanzo di Giancarlo Corsetti ha il pregio, raro, di trattare argomenti spinosi – ipocrisie borghesi, dissapori mai sopiti, liturgie familiari ridotte a teatrini del non detto – con una leggerezza che non è superficialità ma intelligenza narrativa. Le due coppie protagoniste (e i loro satelliti emotivi) si muovono in una scenografia che potrebbe essere quella di qualunque famiglia del nostro tempo, e proprio per questo la riconosciamo con un certo disagio. Corsetti ci tende lo specchio, ma con il garbo di chi non vuole giudicare, solo osservare. Se proprio dovessi trovare un appunto (e da lettore affezionato al rigore, sento il dovere di farlo), direi che a volte la battuta affilata prevale sul respiro riflessivo. Ma forse è anche questa la cifra dell’opera: una risata che affonda il bisturi più a fondo di tante prediche. Un romanzo che non pretende di insegnare, ma che – proprio per questo – qualcosa lascia.
Tra le crepe del quotidiano
Confesso di essermi avvicinato a questo romanzo con un certo sospetto: già il titolo, Qualcosa che finisce, pareva sussurrare l’eco di un sentimentalismo al ribasso, di quelli che ingannano il lettore con promesse di profondità emotiva e poi lo mollano su una battigia di aneddoti. E invece – e mi preme dirlo subito – sono stato tratto in inganno. Non dall’autore, si badi, ma da me stesso e dal mio pregiudizio. Il romanzo di Giancarlo Corsetti ha il pregio, raro, di trattare argomenti spinosi – ipocrisie borghesi, dissapori mai sopiti, liturgie familiari ridotte a teatrini del non detto – con una leggerezza che non è superficialità ma intelligenza narrativa. Le due coppie protagoniste (e i loro satelliti emotivi) si muovono in una scenografia che potrebbe essere quella di qualunque famiglia del nostro tempo, e proprio per questo la riconosciamo con un certo disagio. Corsetti ci tende lo specchio, ma con il garbo di chi non vuole giudicare, solo osservare. Se proprio dovessi trovare un appunto (e da lettore affezionato al rigore, sento il dovere di farlo), direi che a volte la battuta affilata prevale sul respiro riflessivo. Ma forse è anche questa la cifra dell’opera: una risata che affonda il bisturi più a fondo di tante prediche. Un romanzo che non pretende di insegnare, ma che – proprio per questo – qualcosa lascia.
Qualcosa che finisce.
Caro Giancarlo,
leggere Qualcosa che finisce è stata per me un’esperienza intensa, che ha toccato profondamente la mia anima e la mia professionalità. Come psicologa e insegnante di sostegno, abituata a lavorare con bambini che vivono fragilità e complessità emotive, ho riconosciuto in ogni pagina del tuo libro la sensibilità con cui hai saputo raccontare la delicatezza dei legami familiari, quei fili sottili che tengono insieme le persone anche quando tutto sembra frantumarsi.
Il tuo romanzo non è solo una storia, è un viaggio nel cuore delle relazioni umane, dove le emozioni si intrecciano tra forza e vulnerabilità, amore e dolore, perdono e speranza. Con la tua formazione da avvocato penalista, ma soprattutto con la tua passione per la sociologia e la filosofia, hai saputo dare voce alle tensioni invisibili, a quelle eredità emotive che spesso restano nascoste ma che plasmano profondamente le nostre vite.
Qualcosa che finisce mi ha ricordato, come educatrice, quanto sia importante ascoltare le fragilità senza giudizio, riconoscere le ferite invisibili e custodire la complessità di ogni storia personale. Hai scritto con il cuore, mostrando come anche nelle separazioni e nelle perdite ci sia spazio per una nuova comprensione, per un’umanità che resiste e si trasforma.
Questo libro è un dono prezioso, perché parla a chi sa guardare oltre le apparenze, a chi crede nel valore della cura emotiva, a chi ogni giorno si impegna a tessere ponti anche laddove tutto sembra finire. Ti ringrazio per aver condiviso questa tua opera così autentica, che mi ha emozionato e arricchito, e che so potrà toccare profondamente anche chi, come me, cerca di accompagnare gli altri nel difficile cammino del cuore.
Con stima e affetto,
Marica Di Bari
Un libro che colpisce
Una storia davvero bella, scritta bene e piena di emozioni. Mi sono affezionata ai personaggi e in alcune parti mi sono anche commossa. Lo consiglio!
“Qualcosa che finisce” è un romanzo che sorprende per la sua luc
Con una scrittura sobria e precisa, Giancarlo Corsetti racconta una storia familiare in cui ognuno porta il peso di ciò che non dice. Non ci sono eroi né vittime, solo persone vere, piene di domande, di desideri rimasti a metà, di tentativi goffi ma sinceri di cambiare qualcosa. Una lettura che lascia addosso il piacere raro dell’intelligenza emotiva.
Una storia che sembra di conoscere
Si legge d’un fiato, ma resta in testa. Personaggi credibili, situazioni familiari, dialoghi che sembrano veri. C’è ironia, tenerezza, e quella sensazione di riconoscere qualcosa di tuo mentre leggi. Un bel romanzo, semplice e profondo.
Lettura coinvolgente
Mi è piaciuto molto. Una scrittura pulita, senza esagerazioni, ma capace di arrivare dritta al lettore. Un romanzo classico, che resta impresso.
Un'intensità narrativa che sorprende e resta
"Qualcosa che finisce" è un romanzo di grande intensità. Le relazioni raccontate sono fragili e vere, ma non manca mai un pò di umorismo del narratore ad alleggerire la storia. Una scrittura misurata, ma mai piatta: la tensione emotiva è costante. Mi ha piacevolmente colpita.
Da non perdere!
L'ennesima conferma del talento e della bravura narrativa di Giancarlo Corsetti. Da leggere tutto d'un fiato. Consigliatissimo!
Il libro di un amico
L'ho iniziato perché l'ha scritto Giancarlo che è un caro amico. L’ho finito perché mi ha colpito. Parla di cose che non diciamo mai, ma che tutti sentiamo. Semplice, vero. Come lui, quando non fa l’avvocato!
Un romanzo sulla gente comune
Ho letto "Qualcosa che finisce" tutto d'un fiato: i personaggi sembrano veri, con le loro contraddizioni, i silenzi, le piccole paure che conosciamo tutti. L'autore ha una delicatezza rara nel raccontare l'animo umano, senza mai esagerare. Mi sono ritrovata in tante sfumature, quasi senza accorgermene.
Qualcosa che finisce
Una storia familiare scritta con leggerezza disarmante e ironia affilata. Una lettura godibile, che fa sorridere anche quando parla di ciò che fa male.
Tanto paicevole che finisce in un giorno
C'ho messo davvero poco a leggere questo piacevole romanzo che si fa leggere paicevolmente e scorre veloce. La storia ruota attorno a due coppie: i coniugi Flora e Bernardo da una parte, Anna (sorella di Flora) e Guido dall’altra. I protagonisti sono persone comuni, immerse in una quotidianità che col tempo, si è fatta prevedibile e piatta ma viene rotta dall'arrivo di una alluvione. Ognuno di loro si trova a deviare dal percorso più scontato, spinto dall’amore o dal desiderio di rompere la routine, ma anche dalla necessità di affrontare (o evitare) problemi mai risolti che continuano a riaffiorare.
Uno degli elementi più originali del romanzo è la figura del “Calcolatore”, la voce interiore di Bernardo, che l’autore trasforma in un vero e proprio personaggio: una coscienza che dialoga, giudica e accompagna le scelte del protagonista, rendendo la narrazione ancora più vivace e introspettiva.
Un romanzo che invita a riflettere sulle scelte di ogni giorno, sulle strade che si abbandonano e su quelle che si intraprendono, ricordando che la vita, spesso, prende direzioni impreviste proprio quando si cerca di proteggerla con i compromessi. Consigliato soprattutto a chi ama le storie di vita vera, raccontate con sensibilità e un pizzico di ironia ma a chiunque ha voglia di una lettura piacevole e coinvolgente.
Un bel romanzo
Qualcosa che finisce è un romanzo che colpisce per la sua autenticità. La scrittura è scorrevole, con momenti di grande verità emotiva, e i personaggi appaiono vivi e credibili. Ci sono passaggi che fanno riflettere su come la famiglia possa ferire, ma anche proteggere. Ho apprezzato soprattutto lo sguardo onesto dell’autore, che non giudica ma racconta. Lo consiglio.
Emozionante e autentico
Ho letto Qualcosa che finisce praticamente tutto d’un fiato. La storia è intensa, scritta con uno stile semplice ma profondo, che riesce a far riflettere senza mai annoiare. I personaggi sembrano veri, con le loro paure, i loro errori, le speranze. Mi ha colpito soprattutto il modo in cui l’autore parla dei rapporti familiari e delle fragilità, con una delicatezza rara. Consigliatissimo a chi ama storie che parlano di vita vera.
Realtà senza retorica
L’autore dimostra una notevole abilità nel passare con naturalezza dal dialogo fluido al flusso di pensiero diretto dei personaggi, regalando un’esperienza di lettura intensa e immersiva. Le relazioni familiari — intime, talvolta sfilacciate, sempre autentiche — acquistano spessore grazie a questa alternanza stilistica, che rende ogni voce unica e ogni riflessione carica di emozione. Un romanzo capace di emozionare senza enfasi e di costruire un equilibrio tra profondità e leggerezza che rimane nel cuore.
Piacevole e inaspettato
"Qualcosa che finisce" ti rapisce sin dalle prime pagine, costringendoti a continuare la lettura quasi d'un fiato.
Uno stile piacevole, scorrevole, che nella sua semplicità riesce a descrivere luoghi e personaggi trasportandoti nel loro mando e dandoti l'illusione di conoscerli davvero.
Tocca temi di attualità in modo mai scontato e, attraverso i personaggi, diventa un viaggio introspettivo.
Lettura consigliatissima