Thalita Kum - abbi cura di essere luce

IL LIBRO | Dopo aver subito la perdita di sua madre e quella della nonna, a distanza di pochi giorni l'una dall'altra, essendo mancata all'ultimo saluto perché positiva al Covid-19, l'autrice elabora in un lungo dialogo con l'Altrove il duplice lutto di due importanti figure di riferimento della sua vita. Thalita Kum è una preghiera alle ombre della sua esistenza, alla ricerca di un motivo per accettare l'imperativo invito di un risveglio alla vita, come se la voce del bucaneve, nato da fiocchi di neve nel soffio di un angelo ai piedi di Eva, invocando consolazione e rinascita, la chiamasse da lontano. I versi di cura rivolti al suo cuore appannato divengono così un dono per il lettore, un messaggio per ognuno di noi: abbiamo bisogno del dolore per ritrovare la speranza, per avere la conferma di essere ancora umani.

L'AUTRICE | Liviana Ceccarelli vive a Roma, dove si laurea in Lingue e Civiltà Orientali presso l’Università La Sapienza. Scopre il fascino dei racconti brevi e scrive versi, sin da giovanissima. Frequenta, dal 2014 al 2016, un corso base e un corso avanzato di Scrittura Creativa presso il Kipling, associazione culturale a Roma. Celebra la natura nei suoi scritti e sottolinea l’importanza delle piccole cose. Pubblica nel 2010 “Il fruscio dell'essenziale” con Ibiskos Editrice Risolo, racconto introspettivo in pagine di diario. Richiama spesso i ricordi e nel 2017 pubblica “Poetare di te”, edito da Amarganta, una raccolta di poesie scritte in memoria di suo padre, scomparso troppo presto, ricche di immagini, colori e profumi, stessa materia dei ricordi. Nel 2019 frequenta un corso di Scrittura Creativa “Storie tra le dita” presso l'associazione M.a.r.e.l. A luglio 2019 pubblica con Edizioni La Gru Petali d'anima e carne, una raccolta di quindici racconti, alcuni dei quali premiati in diversi concorsi letterari in tutta Italia. Nel 2020 segue un corso di Medicina Narrativa "La Farmacia delle Parole" presso la scuola di scrittura autobiografica Il Portolano, con sede a Treviso, dove si nutre di versi di cura e impara che la scrittura rende interi proprio quando tutto intorno muta, si trasforma e ci spezza.