Soste forzate
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IL LIBRO | Ventinove storie di episodi quotidiani. Un viaggio nelle tragicommedie umane per incontrare le sovrastrutture senza valore e magari purificarsi dalle stesse cogliendo l’essenza dell’individuo. Ogni racconto è una discesa agli inferi, una stazione necessaria, una sosta forzata (che può essere letta anche singolarmente o in ordine diverso da quello proposto, perché ciascuna storia è in sé compiuta) di un percorso che termina nella nascita o, più semplicemente, nel vivere.
L'AUTORE | Giulio Natali (Corridonia, 1975). Nonostante abbia viaggiato mezzo mondo per lavoro non ha perso l'accento marchigiano. Ama il rock, la pasta all'uovo, i formaggi e passeggiare per Lucca. Conoscere gente gli ha confermato che esistono tante realtà quante una mente possa concepire. Ha esordito con Questioni di testa (La Gru, 2020). Da lì in avanti i suoi racconti sono stati pluripremiati e pubblicati su riviste letterarie e siti internet.
«Una nuova prova brillantemente superata per Giulio Natali che, dopo Questioni di testa, prende per mano il lettore e lo conduce alle diverse fermate di un’ipotetica metropolitana cittadina, in cui ad ogni stop corrisponde una sensazione, uno stato d’animo, un personaggio da scoprire, una breve storia.»
[Connie Bandini - Mangialibri]
«Al lettore Natali regala la suggestione dell’immedesimazione, della riconoscenza e di quello stesso stupore che da piccoli ci lasciava incantati e smarriti davanti al fascino delle cose più banali.»
[Stefano Bonazzi - Satisfiction]
«Le strade perdute di Giulio Natali.»
[Massimiliano Pietroforte - Modulazioni temporali]
«Con la precisione di un chirurgo dell’anima, l’autore narra ventinove storie tutte diverse tra loro eppure così affini, e inafferrabili completamente a una prima lettura.»
[Barbara De Munari - Etica]
«Periodi brevi, concisi, rapidi, che vanno a comporre uno spaccato di esistenze, un compendio di caratteri e di situazioni, alla ricerca delle piccole cose che danno un senso alla vita. Da leggere, senza mezzi termini.»
[Gordiano Lupi - Il Foglio Letterario]
«Racconti come una indagine o una esplorazione dentro noi stessi e chi ci circonda.»
[Pietro Scire - www.pietroscire.it]